LGBT in antichità-1

Tematiche associate all’omosessualità, transessualità, bisessualità erano presenti già in alcune opere di letteratura assiro-babilonese databili attorno al 2300-2200 a.C., poi i temi trattati sono via via diventati sempre più articolati e discussi fino ad arrivare ai giorni nostri. Tutte le opere catalogabili nelle categorie letteratura gay o letteratura lesbo, hanno sempre avuto fin da allora una caratteristica in comune, ovvero quella di fornire al lettore sempre i due punti di vista fondamentali, quello prettamente esterno di chi guarda una certa situazione non essendone coinvolto in prima persona, e quello interno che mette invece a nudo quelle che sono le sensazioni ed i sentimenti di chi narra.

E’ da dire che in antichità le relazioni omosessuali, specie quelle tra un uomo maturo ed un maschio più giovane (spesso adolescente), erano considerate quasi una normalità, poi l’epoca del proibizionismo bloccò per un po’ qualsiasi tipo di attività artistica che si occupasse di tematiche LGBT+; per trovare i primi veri romanzi di letteratura eroticabisognerà attendere l’età medievale e dei romanzi libertini, fino poi ad arrivare all’epoca moderna dove invece non esiste alcun tipo di limitazione, anzi è un tema all’ordine del giorno.

Gli antichi miti egizi

Gli antichi Egizi veneravano la figura del dio Atùm, padre di tutti gli Dèi che possedeva le virtù sia dell’essere maschile che di quello femminile, e che la leggenda vuole sia il creatore della prima coppia di divinità (Shu e Tefnut) attraverso un semplice atto di masturbazione. Tra i miti narrati negli antichi Testi delle Piramidi, ci sono poi altre storie che parlano di un primo amplesso tra le divinità Seth e Horus (rispettivamente zio e nipote), con il più giovane che subiva le vessazioni dell’anziano zio, cosa che scatenò le ire della Dea Iside.

Altre testimonianze di letteratura LGBT+ si possono trovare qualche secolo dopo nella fase cosiddetta del Medio Regno (2050-1800 a.C.); la leggenda narra infatti che l’allora Re Neferkara intratteneva una ‘relazione viziosa’ con il comandante delle sue truppe, il generale Sisene, con quest’ultimo svegliato più volte nel sonno dal Re che si intrufolava nel suo letto, facendogli letteralmente ‘tutto quello che voleva’.

Zeus, Ganimede, ed i miti greci

Nell’antica Grecia sia la letteratura che la filosofia traevano i loro migliori spunti dalla mitologia e le sue storie; tra gli autori greci delle antichità troviamo infatti opere aventi contenuti legati alla comunità LGBT+ scritti da alcuni tra i più grandi esponenti della cultura di quell’epoca come Omero, Publio Virgilio Marone, Publio Ovidio Nasone. Si narra che addirittura Zeus non fosse stato in grado di resistere al grande fascino di Ganimede, giovane e bellissimo principe troiano che amava invece corteggiare donne comuni mortali e meravigliose ninfe.

Altra storia di un grande amore, questa volta però conclusasi in tragedia, fu quella del bellissimo principe spartano Giacinto, il quale riuscì ad innamorare nientedimeno che il Dio Apollo, che lo prese con se e gli insegnò due delle arti nelle quali eccelleva, ovvero il tiro con l’arco ed il suonare la cetra. Un bel giorno però accadde la tragedia; mentre i due si esercitavano nel lancio del disco, Apollo colpì accidentalmente Giacinto ad una tempia con il pesante oggetto metallico provocandone la morte.

I temi LGBT+ nella letteratura latina

E come potevano esimersi i latini dal trattare contenuti LGBT+ ? Non sia mai detto, anzi! Gaio Valerio Catullo e Gaio Licinio Calvo prima, e Virgilio poi con le sue bucoliche, hanno raccontato in più capitoli storie di vita quotidiana che vedevano protagonisti generalmente due uomini ed una appassionante storia d’amore. E’ questo il caso della storia di Coridone, un pastore innamorato perdutamente del giovane e bellissimo Alessi, il quale però non aveva nessuna intenzione di contraccambiarlo.

Anche nel Satyricon di Petronio, ambientato nella Roma di Nerone, sono raccontate storie aventi temi omosessuali e lesbici, così come nelle Vite dei Cesari di Gaio Svetonio Tranquillo, che narra le storie di vari imperatori romani e delle loro pratiche omosessuali e pederastiche. Fu in seguito Giovenale il primo a scagliarsi contro la diffusione di tali pratiche sessuali e contro la sempre crescente tendenza verso effeminatezza e travestitismo con le sue Satire, ed i circa 4000 versi in esametro che esse contengono.